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Fino a qualche anno fa, i Comuni stabilivano il numero delle attività che potevano essere aperte su ogni territorio (ad eccezione dei centri storici delle grandi città). Le licenze che regolamentavano la libera concorrenza non esistono più. Il D.L. 4 luglio 2006, n. 223 convertito con modifiche dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 e successive modifiche e integrazioni, ha stabilito che i Comuni non possono più contingentare le licenze inerenti alle attività economiche di distribuzione commerciale, ivi comprese la somministrazione di cibi e bevande, che potranno essere svolte senza i seguenti limiti e prescrizioni:
Tuttavia, l’attività di somministrazione è subordinata al possesso dei requisiti morali e professionali, nonché a quelli della conformità alle norme, prescrizioni ed autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica, igienico-sanitaria e ambientale.
Un minimo di esperienza è sicuramente utile! Non solo dal punto di vista pratico (imparare a preparare bevande e cibi, gestire le attrezzature), ma è importante acquisire esperienza per quanto riguarda la contabilità, la gestione del personale, i rapporti con i fornitori, con i clienti e in generale tutto ciò che fondamentale per consentire lo svolgimento delle attività del bar.
Creatività, originalità e una forte motivazione personale sono fondamentali per dare il via ad un’attività la cui concorrenza è immensa. Per non sbagliare è quindi fondamentale fare una corretta valutazione di sé stessi e del mercato in cui si intende operare!